mercoledì 11 maggio 2016
Cenerentola
di Vittoria Alices
Colei che concepì Cenerentola, creatura carina così chiamata con cinismo, campò corto, così costei, cucciola confusa, capitò con cattive conviventi.
Capricciose! Con comportamenti crudeli, calpestavano codesta creatura, che cheta, condiscendeva con cordialità.
- Che cretina! – commentavano continuamente costoro,
- Crede che cantando canzoncine carine, conquisterà chissà chi! Campa cavallo che canapa cresce! –
- Cenerentolaaaaa!! – Chiamavano continuamente.
Chiaramente competevano, considerando che costei cresceva carina, carnagione chiara, capelli corvini, camminatura chic…
Contemporaneamente, colui che comandava codesta cittadina, confabulava con certi consiglieri:
- Cari cortigiani, comprovatamente competenti, consigliatemi! Chi comanderà con codesta corona, considerando che colui cui competerebbe, conserva celibato? -
Consultandosi, capirono che conveniva cercare celermente congrua consorte.
Così commissionarono comunicazione cittadina:
“ Cittadine! Colui che cingerà il capo con codesta corona cerca coniuge! Consentiremo che chiunque, credendosi confacente, cioè carina, capace, coscienziosa, concorra!”
Crudeli canaglie, coloro che Cenerentola considerava consanguinee, credendola competitiva, complottavano:
- Chiudiamola con chiave! Ché costei capisca chi comanda! -
Chiusa con chiave, costei chiacchierava con canarini cinguettanti, che considerava compagni, componendo canzoncine che, consuetudinariamente, canticchiava curando casa.
Cucendo calze, crucciata, commentava:
- Che capra! Credere che colui che comanderà codesta comunità, carino, coraggioso, considererebbe Cenerentola… così conciata, cosparsa di cenere… continuerò col canto, cesserò con codeste chimere! –
Così considerando crollò, collassando....
Clamoroso! Come cataclisma, comparve creatura curiosa: corpulenta, con capelli candidi, cappa color cielo, cappellino celeste come cielo!
Costei, come comparve, così colloquiò con Cenerentola:
- Cucciolotta cara, cessiamola coi crucci! Cambiati, ché chiunque, conoscendoti così combinata, cambierebbe città! –
Concluse consegnandole capi chic con cui coprirsi, corredati con calzature cristalline, creati chissà come.
(Con curiosa cannetta che cambiava continuamente colore, costei creava cerchi colorati…)
Che commozione! Cenerentola, come camaleonte, cambiò completamente!
Contemplandosi, commentava
- Che contentezza!! Così competerò certamente con cittadine carine! Conquisterò cavaliere coraggioso? Chissà! -
Colei che, con cannuccia cangiante, causò codesto cambiamento, canticchiava curiosamente:
– Camalabula camalabula, camala camala bù...”
Cosa celestiale! Con codesta canzoncina commutò camera chiusa, con campagna, cielo, cicale che cantavano “cri, cri…”
Continuando col canto, contornò, co competenza, cricetini, che, cari compagni, condividevano camera con Cenerentola; cambiando codeste cavie, con cinque candidi cavalli.
- Camalabula camalabula, camala camala bù… -
continuava convinta, contornando coi cerchi, certe cocuzze che costeggiavano campi coltivati… cambiando celermente cocuzza con carrozza.
- Cenerentola! – continuò costei cessando coi canti
– Codeste cose contraffatte, crolleranno. Conquista celermente colui che cerchi come compagno… Correte cavalli! Correte! –
Così concluse.
Colui che cercava consorte, corteggiatissimo, colloquiava con cittadine che, circondandolo, cercavano considerazione.
Come comparve Cenerentola, costui, completamente cotto, cessò coi convenevoli, congedò con cordialità coloro che competevano, coccolando con carezze colei che, candida creatura, considerava consona come consorte.
Concorrenti cattive, contorcendosi, crepavano ché costei, chiamata chissà come, cheta cheta, conquistasse cavaliere con corona.
Cenerentola, crepitante, controllava continuamente cronometro.
– Cavolo! Conviene correre, chè carrozza, cavalli, capi chic con calzature, cambieranno! –
Così, congedandosi con celerità, corse come corridore centometrista.
Correndo calpestava ciottoli, cosicchè, capitò che calzatura cristallina cedesse, cadendole.
Concitata continuò claudicante.
Cercando carrozza con cavalli constatò cambiamenti: carrozza commutata con cocuzza, cavalli con criceti, come convenuto con colei che, compassionevole, concesse codeste contraffazioni.
Coperta coi consueti cenci consunti, collaborando coi compagni canarini, chiuse camera con chiave, come coabitanti cattive chiedevano, coricandosi con celerità.
Comprensibile conseguenza, colui che colpito, cercava Cenerentola, commissionò comunicazione cittadina:
“Concittadine! Cerchiamo colei che calzi comodamente codesta calzatura! Controlleremo chiunque, comprese casalinghe, cameriere, colf… ”
Conviventi cattive, continuando con competizione, celarono Cenerentola, chiudendola con chiave.
Costei, chiusa, continuava coi canti, completando commissioni casalinghe.
Contrariamente, coloro che, commissionati, cercavano chi calzasse calzatura cristallina, controllando codesta casa, captarono canti che, Cenerentola componeva con canarini cinguettanti.
- Chi canta? – Chiesero.
Ciarlatane civette, cambiarono colore, cosicchè, costrette, confermarono che coabitavano con Cenerentola, catalogandola come cameriera completamente cretina.
- Chiamatela! – comandarono categoricamente controllori.
Codeste cialtrone, corrucciate, condussero Cenerentola, come comandato.
Che scalpore! Calzò comodamente calzatura cristallina, con celerità. Collimava completamente!
Cafone cocciute, coloro che chiudendola con chiave, causarono contrattempi, continuavano coi commenti:
– Che cantonata! Costituisce coincidenza che Cenerentola calzi comodamente codesta calzatura! Conoscerete costei, che casini combina! Credeteci ! –
Che caos!
Coloro che controllavano, considerandole criminali, cinsero codeste cornacchie con catene, convinti che convenisse carcerarle.
Cenerentola, comportandosi con cuore, come consueto, contrastando carcerazione, chiese compassione, considerandole consanguinee…
Che celebrazione! Che cerimonia!
Cenerentola con cavaliere, camparono contenti, concependo cinque creature, che chiamarono: Carlo, Candida, Camilla, Ciruzzo, Carmelo; così corona continuò, cattiveria crepò.